Oggi, sabato 28 novembre, è stata trasmessa la cerimonia online di premiazione e presentazione delle opere premiate e segnalate nella XXXVIII edizione del Premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti.

Al termine delle premiazioni, si è svolto in diretta lo spoglio dei voti inviati dalla Consulta di 40 Lettori scelti nell’ambito del Triveneto; la votazione ha decretato l’assegnazione del Super Premio “La Voce dei Lettori”, del valore di 3.000 euro, destinata ad una delle tre opere vincitrici nelle sezioni del Premio.

L’esito dei lettori ha proclamato vincitore del Super Premio il volume NEL CASTELLO DELLE STORIE. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778 di Marco Albino Ferrari (Ulrico Hoepli Editore, 2019), con 18 voti su 40. Al secondo posto con 14 voti è stato votato Flower power. Le piante e i loro diritti di Alessandra Viola (Giulio Einaudi Editore, 2020) e infine al terzo posto Tipoteca. Una storia italiana a cura di Silvio Antiga (Antiga Edizioni, 2019) con i restanti 8 voti.

 

Il milanese Marco Albino Ferrari è scrittore, sceneggiatore, giornalista e volto noto nel mondo della cultura di montagna. Vincitore di numerosi premi letterari, tra cui anche del Premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti nel 1996 nella sezione “Montagne” con la sua opera di esordio “Freney 1961“. Dal 1998 ha diretto la rivista “Alp”, ha fondato nel 2002 la rivista “Meridiani Montagne” e ha scritto per La Stampa opinioni, storie e racconti di viaggio a puntate. È curatore ora del museo Cast, presso il Castello Masegra di Sondrio, luogo ispiratore del libro vincitore.

 Il volume, in ciascuno dei suoi dodici capitoli, racconta di vicende umane emblematiche della storia dell’alpinismo e della vita di montagna di tutto il mondo. A partire dai giorni nostri, si compie un viaggio a ritroso nel tempo, fino alle vicende del “primo alpinista non riconosciuto della storia”. L’opera, composta da “una serie di racconti che uno storico e romantico come Bepi Mazzotti avrebbe letto con estremo interesse” – come cita la motivazione della Giuria– si fa portavoce di quella sensibilità e attenzione che l’ispiratore del premio ha sempre dimostrato nei confronti della montagna: il suo modo di osservarla e capirla, sue instancabili battaglie in difesa di quel territorio sempre più abusato da un turismo senza regole.

Durante l’evento online, l’annuncio della vittoria è stato trasmesso in diretta all’autore che, emozionato, ha commentato: “Sono particolarmente contento perché il Premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti è stato importante per la mia carriera: nel 1996 ottenni l’ambito riconoscimento con il mio primo libro, “Freney 1961”, e ora, dopo un quarto di secolo, eccomi nuovamente qui, a vincere non solo il premio della sezione “Alpinismo” ma addirittura il Super Premio. Questa è un’emozione grande che mi riempie di una gioia per il legame storico che ho con il Premio Gambrinus Mazzotti”.