Si è chiuso lo scorso 10 maggio il termine ultimo per partecipare con una propria opera letteraria alla XXXIX Edizione 2021 del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”.

Un grande segno di ripartenza dopo l’anno di pandemia, che non ha tuttavia fermato l’attività del Premio e lo svolgersi della sua XXXVIII Edizione 2020, è la grande partecipazione di opere ricevute quest’anno: 165 volumi da 73 case editrici. Adesione molto alta, superata solo dall’edizione del 2016 (che ha registrato un totale di 186 volumi) che attesta l’interesse per le tematiche legate alla visione poliedrica di Giuseppe Mazzotti, cui il Premio si ispira ed è dedicato.

Le opere iscritte al concorso sono distribuite in modo omogeneo nelle tre sezioni in gara quest’anno: 52 per “Montagna: cultura e civiltà”, 63 per “Esplorazione – viaggi” e 50 per “Finestra sulle Venezie”.

Ad esaminare le opere è chiamata la Giuria, composta da Margherita Azzi Visentini, Salvatore Giannella, Alessandro Vanoli, Alessandro Giorgetta, Domenico Luciani, ai quali si aggiungono da quest’anno Benedetta Castiglioni, professore associato di Geografia al Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova e impegnata da anni nella ricerca sulle relazioni tra paesaggio e società, e Paola Gigliotti, docente di Sport dell’ambiente all’Università di Perugia e medico di gara delle maggiori competizioni nazionali ed internazionali estive e invernali di sport di montagna che si svolgono in Alta Pusteria.

Il verdetto della Giuria arriverà a fine ottobre e la cerimonia delle premiazioni si terrà con ogni probabilità in presenza a Treviso.