Un evento a settant’anni dalla mostra di Mazzotti nel 1952. Organizzato, per mantenere vivo l’impegno che questo grande uomo ebbe verso la storia, l’arte e l’architettura che le Ville Venete conservano tutt’oggi. E che senza un intervento di tutela, restauro e conservazione, sarebbe andato perduto.

Nel 1952, le Ville Venete si trovavano in uno stato di abbandono totale. Grazie all’attenzione di denuncia di Giuseppe Mazzotti, furono per la prima volta viste come luoghi da dover tutelare.

Con la prima mostra settant’anni fa, Mazzotti portò alla luce lo stato di queste straordinarie architetture. Anche i giardini e parchi sontuosi, dopo la Prima e Seconda Guerra Mondiale, si trovavano in uno stato di totale abbandono e degrado. 

Durante questo evento furono presentate diverse testimonianze che attestavano lo stato di poca cura e attenzione, in cui riversavano queste strutture. Addirittura in alcune immagini sono ritratti salami appesi in sale dove erano presenti quadri del Tiepolo e di altri grandi pittori veneti rinascimentali. Altre ville erano state trasformate in stalle o adibite a depositi per attrezzi agricoli.

 

Le Ville Venete: tra storia, arte e tradizione.

Un patrimonio unico al mondo che queste ville conservano al loro interno. Oltre alle architetture, di cui emergono quelle del Palladio, che è diventato Patrimonio Unesco, anche quelle di altri grandissimi architetti. All’interno di questi palazzi sono inoltre presenti numerose opere di noti pittori vissuti durante l’epoca d’oro della Serenissima Repubblica.

L’inizio della costruzione di queste Ville si fa risalire al 1500. Ovvero da quando la Serenissima Repubblica di Venezia ha iniziato a spostare le sue attenzioni, che dapprima erano verso l’oriente e i territori come Istria, Dalmazia, Cipro e Corfù, verso la terra e l’interno. Da allora i veneziani hanno cominciato a costruire queste dimore patrizie, in gran parte vicine ai corsi dei fiumi. È noto che all’epoca erano i fiumi le autostrade attuali, poiché permettevano degli spostamenti più agili e per questo motivo collegavano le varie ville.
Partendo da Venezia, in questo modo, era più comodo raggiungere le Ville tramite i corsi d’acqua. Degli esempi li troviamo nella Riviera del Brenta, lungo il fiume Burchiello, creato appositamente dal fiume Brenta, per spostarsi più agevolmente. 

Tutte le ville hanno la struttura centrale padronale, come area di residenza, tipica della villa patrizia, ma nei laterali sono presenti diverse barchesse. Questa struttura è dovuta al fatto che furono concepite anche come fonte di reddito. Intorno a queste ville si sviluppò un’agricoltura redditizia che dette il via anche a numerose bonifiche. In questo modo, ciascuna villa aveva anche il proprio sostegno economico. 

Le Ville Venete erano anche luoghi di villeggiatura, in estate e in autunno, dove i patrizi veneziani amavano trascorrere lunghi periodi di riposo. Molti patrizi possedevano anche più di una villa.

In queste residenze si tenevano anche concerti, incontri letterari, quindi non erano dedicate solo a vacanze di relax, ma impegnate di arte, cultura e musica.

Un esempio unico di queste ville è quella di Teotochi Albrizzi, nobildonna e letterata veneziana. Si pensi che all’interno di questo palazzo, aveva un salotto letterario frequentato da Foscolo, Pindemonte, Monti. E numerosi altri scrittori, poeti, artisti, scultori, teorici… dell’epoca, ma noti tutt’oggi.

In un’altra, la Villa Contarini Simes è presente una sala con un doppio soffitto a forma di chitarra. Questa sala viene ancora utilizzata per le registrazioni, grazie al suo effetto acustico unico e straordinario.

Quindi queste ville di cui ce ne sarebbe da parlarne per ore, hanno avuto oltre a una grande importanza dal punto di vista economico, anche da quello culturale.

Da cosa nasce l’evento sulle Ville Venete.

Giuseppe Mazzotti, scrittore, pubblicista, saggista, curatore di mostre, critico d’arte ma anche artista in prima persona. Dedicò un’intensa attività di studi e un’appassionata opera di divulgazione alla civiltà veneta. Spendendo energie ed impegno per la salvaguardia e la tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale della regione (con particolare attenzione alle Ville venete).

Aspetti della civiltà e della cultura territoriale e ambientale del mondo veneto, gli sono sempre stati a cuore. Proprio per questo è stata creata una sezione del Premio dedicata a queste tematiche, in particolare nello specifico alle Ville Venete. La sezione è “Finestra sulle Venezie”.

Grazie a questo evento e agli sforzi di un uomo tenace come era Mazzotti, iniziò una nuova consapevolezza. Ovvero che questi tesori architettonici rappresentano ancora oggi i tratti più tipici del paesaggio veneto, nonostante i radicali cambiamenti avvenuti nel Novecento.

All’epoca le Ville catalogate da Mazzotti stesso erano appena 800. Oggi parliamo di un patrimonio di 4242 ville. Di cui 3807 in Veneto e 435 in Friuli-Venezia Giulia, l’85% circa di proprietà privata e il restante 15% di proprietà pubblica o ecclesiastica. 

Con questo evento, con sostegno di alcuni suoi grandi amici, Buzzanti, Piomene, Zanzotto, Comiso e anche grazie al supporto del Corriere della Sera, la tematica ebbe una grandissima risonanza. Prima a livello nazionale e poi internazionale. Ha girato le più importanti capitali d’Europa e successivamente negli Stati Uniti. Si è creato così un movimento prima nazionale e poi internazionale che ha portato così alla costituzione dell’Ente Ville Venete statale, nel 1958. L’Ente Statale Ville Venete è poi diventato regionale e dal 1979 Ente Ville Venete. 

L’evento del 1952 , fu soprattutto merito della sua tenacia, ma anche dall’amore e dalla passione che Mazzotti aveva verso il suo paese. Ciò non gli permise di voltarsi dall’altra parte, ma agire per primo e in prima linea. L’evento di oggi invece è il desiderio di proseguire l’azione appassionata di Mazzoti. Portando sempre più persone a conoscenza di questo patrimonio, in costante espansione, che è espressione della cultura veneta.

“Le Ville Venete non solo sono ambientate nel paesaggio, ma sono parte di esso, quasi come forme naturali del luogo in cui sorgono” (Le Ville Venete, 1953).

Il programma della giornata.

L’Associazione del “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” ha organizzato questo evento con lo scopo di fare un bilancio delle iniziative di salvaguardia fino ad ora avviate. Anche per promuovere nuove idee e proposte, capaci di suggerire nuove connessioni che hanno lo scopo di far emergere potenzialità. In modo tale da coniugare cultura e turismo attraverso la valorizzazione di questo patrimonio.

Tre saranno i momenti cruciali di questa iniziativa:

  • L’omaggio alla bellezza di questi ambienti attraverso l’originale montaggio del “Cinema in Villa”;
  • La consegna dei “Lampadieri dell’Ambiente” a tre meritorie esperienze di salvaguardia e valorizzazione;
  • Un dibattito con i più grandi esperti di ville venete per valutare lo stato dell’arte e per accogliere gli opportuni suggerimenti per migliorare l’azione di rilancio e salvaguardia. 

In allegato di seguito, trovate il programma dettagliato, con gli orari a cui si svolgeranno le attività.