Giovedì 15 giugno, alle 18, verrà presentata a Treviso l’ultima opera del giornalista padovano Francesco Jori: un’iniziativa promossa dalla nostra Associazione.


Un atto di amore per una terra davvero unica nel suo genere”. Ricorriamo alle parole dell’autore, Francesco Jori, per definire il suo ultimo libro dal titolo “VENETI – Ricettario della memoria”, pubblicato da Edizioni Biblioteca dell’Immagine e al centro del prossimo evento della nostra Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”. Appuntamento a giovedì 15 giugno, alle ore 18:00, a Treviso, nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, per la presentazione dell’opera.

Ritratto di un popolo

“VENETI – Ricettario della memoria” è il dodicesimo libro pubblicato da Francesco Jori nelle collane della casa editrice di Pordenone “Biblioteca dell’Immagine”. Un testo a cui l’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” intende dare il giusto valore per la sua capacità di raccontare, in maniera apprezzabile sia sotto il profilo storico che narrativo, il Veneto, di cui il nostro Mazzotti è stato un figlio devoto. Una regione di grandi tradizioni culturali ed antropologiche, troppo spesso oggetto di stereotipi e difesa con orgoglio dallo stesso Jori, anche tramite altre “voci”, tra cui quella del compianto Giorgio Lago (scomparso nel 2005), esperto della realtà del Nordest.

Il giornalista, per oltre dodici anni direttore de “Il Gazzettino”, sottolineava il significato identitario del lavoro nella cultura veneta, “come mai sopita memoria della povertà, della fame, della pellagra, della marginalità, delle siccità e delle gelate del vivere…”. All’identità del popolo veneto è dedicata la prima parte di “VENETI – Ricettario della memoria”, incentrata su un excursus storico teso a descrivere una terra quasi a sé stante nel panorama della Penisola. Nell’introduzione, Jori sottolinea che il suo lavoro “non ha l’ambizione di essere uno studio scientifico, un saggio accademico, un testo letterario”, bensì (come dice il titolo stesso) “un Ricettario della memoria”.

L’autore, padovano, nato nel 1946 e giornalista professionista dal 1967, editorialista dei quotidiani veneti e friulani del gruppo Gedi, elabora un ritratto approfondito ed appassionato della sua regione, soffermandosi su “tre filoni di fondo, che sono poi il dna costitutivo della “heimat” veneta: la religione, la famiglia, la terra”. A ciascuno di questi aspetti è dedicata una sezione ad hoc del volume, che tratta anche le tematiche della festa e dell’emigrazione. Riguardo a quest’ultima, viene ricostruito, con dovizia di particolari, l’iter storico di un fenomeno che ha portato alla nascita di un altro Veneto nel lontano Sudamerica (in primis, in Brasile e in Argentina) a partire dall’ultimo quarto dell’Ottocento.

Tra il 1875 e il 1900, si ricorda nel libro, quasi un veneto su cinque fu costretto a lasciare la propria casa per sfuggire alla morsa della fame. Il flusso migratorio continuò poi nei primi quindici anni del Novecento e vide protagonisti soprattutto lavoratori della terra, di cui solo una piccola parte riuscì a sistemarsi, diventando proprietari terrieri. Molti altri, impiegati come braccianti nelle fazendas brasiliane, fecero, invece, carte false per rientrare in Italia, a causa delle loro gravose condizioni lavorative.

Tradizione e appartenenza

Religione, famiglia, terra: dicevamo dei tre cardini dell’identità regionale. I veneti, come sottolineato da Jori, sono sempre stati un popolo monoteista, passando dall’antico culto di Reitia, Dea Madre legata alla terra e alla natura, al cattolicesimo e alla devozione per il “Paron Grando”, come viene chiamato affettuosamente in dialetto il Padreterno.

La famiglia veneta, come e più che nelle altre regioni d’Italia, è tradizionalmente patriarcale e “si basa su tre pilastri portanti: spirito religioso, attaccamento al lavoro, legame con la comunità”. Come viene evidenziato nella parte quarta, dedicata alla terra, se c’è una cosa che rende orgogliosi i veneti è quella di essere definiti dei bravi lavoratori. Il legame tra terra e lavoro, del resto, viene qui definito come “inscindibile”.

È fatta solo di sacrifici e doveri la vita del popolo veneto? Ovvio che no, infatti una parte del libro, la quinta, è incentrata sulla festa, intesa come “occasione, sia pure breve e passeggera, per stemperare il ritmo della fatica dei giorni e per concedersi una pausa di spensieratezza nelle dure incombenze quotidiane”. “VENETI – Ricettario della memoria” è un’opera che ci sentiamo di consigliare a chiunque voglia saperne di più su una regione e su un popolo di grande storia e tradizione.

Non ci resta che invitarvi a prendere parte alla presentazione, in programma, come detto, il 15 giugno (ore 18:00) nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, in Piazza Borsa 3/B a Treviso. Una nuova iniziativa di grande spessore per la nostra Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, impegnata fin dalla fondazione nella promozione della conoscenza della cultura e dell’arte. “Il Gran Libro dei Veneti” vi aspetta.

Per informazioni:

Segreteria del Premio Letterario Gambrinus Mazzotti
tel: 0422 855609
e-mail: info@premiomazzotti.it
www.premiomazzotti.it