Sezione "Finestre sulle Venezie"
Le acque agitate della patria.
L’industrializzazione del Piave
Giacomo Bonan

Viella Editrice
Presentazione dell’opera
Il Piave è stato cruciale nella storia d’Italia: a lungo via di comunicazione tra le Alpi, Venezia e l’Adriatico, dopo la Prima guerra mondiale è stato celebrato come “fiume sacro alla patria” ed è stato l’emblema della modernizzazione del Paese attraverso l’industria idroelettrica, le irrigazioni intensive e le bonifiche meccaniche. Oggi è considerato uno dei fiumi più sfruttati e artificializzati d’Europa ed è conosciuto nel mondo soprattutto per il disastro del Vajont, che l’Unesco ha definito un caso esemplare di ciò che accade quando ingegneri e geologi si rivelano incapaci di cogliere la natura del problema che stanno cercando di affrontare.
Attraverso la biografia del fiume, questo libro mette in luce le interdipendenze tra trasformazioni ambientali, culturali e sociali e la loro ridefinizione reciproca nel corso del processo di modernizzazione.
Motivazione della Giuria
Il volume ripercorre accuratamente, basandosi su fonti in gran parte inedite, la storia dell’utilizzazionedell’acqua del Piave, e in particolare della parte montana del fiume, caratterizzata da vistosi dislivelli, dalla
prima età industriale alla tragedia del Vajont, un territorio di cui la devastante alluvione del 1882 aveva
confermato la fragilità, che si prestava tuttavia alla produzione di quell’energia idroelettrica di cuil’esposizione di Parigi del 1881 aveva illustrato le potenzialità, decisamente interessanti lì dove il carbone mancava. Integrando gli studi sul Piave fino ad oggi pubblicati, dedicati per lo più alla parte inferiore del fiume in età veneziana utilizzata per il trasporto di merci, soprattutto legname, come si legge nei capitoli introduttivi, l’autore ripercorre i l vivacissimo dibattito che ha accompagnato l’utilizzazione dell’energia idroelettrica, un’avvincente avventura che procede parallelamente allo sviluppo industriale di Marghera e coinvolge saperi e tecniche (Università di Padova), politica ed economia all’insegna della continuità, nonostante l’instabilità a livello istituzionale.
Note bio-bibliografiche
Nato a Feltre (Belluno) nel 1987, Giacomo Bonan è ricercatore (RTDa) presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha svolto attività di ricerca al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, la Division of History of Science, Technology and Environment del KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, il Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Università della Svizzera Italiana e l’Historisches Seminar della Goethe-Universität Frankfurt. Si occupa di storia ambientale e in particolare dei conflitti legati alla gestione delle risorse naturali. Fa parte della redazione delle riviste Global Environment e Passato e Presente. È autore anche del volume The State in the Forest (Cambridge, 2019).