Sezione Finestra sulle Venezie
Silvana Editoriale

Presentazione dell’opera
L’architetto Alberto Alpago Novello (1889-1985) ha notevolmente contribuito alla nuova configurazione architettonica della città di Belluno tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del XX secolo, realizzando edifici di carattere differente: pubblici, privati, religiosi, aree verdi, con un’attività su ampia scala che va dal restauro e allestimento, alla progettazione ex-novo di edifici e complessi architettonici, sino alla dimensione urbanistica. Nel volume è stata analizzata l’attività di Alpago Novello non solo in termini progettuali ma anche valutando il contesto sociale e culturale – sia nazionale che cittadino – che ha determinato o meno la realizzazione delle opere.
Motivazione della Giuria
“Alberto Alpago-Novello, nato a Feltre nel 1889, dopo la maturità classica al Liceo Foscarini di Venezia, la laurea in architettura civile nel 1912 presso il Regio Istituto Tecnico di Milano e il diploma all’Accademia di belle Arti di Brera nel 1913, apre nel 1919 uno studio a Milano con i colleghi Ottavio Cabiati e Guido Ferrazza. Membro dalla fondazione, risalente al 1926, del Club degli Urbanisti, partecipa ai concorsi per i piani regolatori di Milano (1926), Pisa (1930), Verona (1931-32), e redige, con Cabiati e Ferrazza, quelli di Tripoli e Bengasi, in Libia (1930-36), dove progetta anche alcuni importanti edifici pubblici. Si è poi occupato di mostre come membro del Direttorio per la IV Triennale di Monza del 1930 con Gio Ponti e Mario Sironi. e della IV e V Triennale di Milano del 1930 e del 1933, e altrove. Nella sua intensa carriera non trascura la terra natia, dedicandosi a varie ricostruzioni postbelliche, progettando palazzi pubblici, chiese e monumenti ai caduti a Trento, Treviso e altrove, oltre al recupero archeologico del tracciato dell’antica via Claudia-Augusta nel periodo 1938-56, occupandosi soprattutto di Belluno. Nella suddetta monografia l’autore prende in considerazione per la prima volta nel suo insieme, basandosi su fondamentali documenti e disegni in gran parte inediti, conservati presso varie istituzioni ed archivi pubblici e privati, il contributo di Alpago-Novello allo sviluppo urbano della città tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, dal Palazzo della Provincia (1926), al Palazzo delle Poste (1932-38), a Villa Morassutti ((1925-28), al Palazzo di Giustizia (1937-39), alla sede della Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno 1937-39, etc., fino alla tormentata vicenda del piano regolatore a partire dal 1934.”
Profilo biografico
Damiano Iacobone (1970) si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1995, con una tesi di carattere storico; nel 2003 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica ed è Professore associato di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano, dove insegna Storia dell’architettura contemporanea. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali (Prin), così come è stato relatore in convegni nazionali e internazionali. È membro dell’Editorial Board di riviste specialistiche di classe A ed è Direttore della collana editoriale “Studi sul Medioevo” della Tab edizioni di Roma. I suoi interessi di ricerca fanno riferimento al periodo medievale, in particolare alle trasformazioni urbane e alle fortificazioni, e al periodo tra fine ‘800 e gli anni Trenta del ‘900, sia per l’ambito italiano che inglese.
Bibliografia