Targa d'argento
Edizione 2022 – Vincitore
Fandango Libri
per la ripubblicazione delle opere di Laura Conti “Una lepre con la faccia da bambina” e “Questo pianeta”


Presentazione delle opere
La casa editrice indipendente Fandango Libri ha raccolto in una operazione meritoria e radicale due libri: la ripubblicazione del romanzo che Laura Conti scrive nel 1978, Una lepre con la faccia di bambina (pp. 142, euro 13, con un’avvertenza di Marco Martorelli) e del saggio Questo pianeta, testo del 1993 che dimostra tutta la forza e l’attualità del pensiero della scrittrice.
Motivazione della giuria
“La Giuria all’unanimità ha deciso di assegnare una Targa d’argento, quale riconoscimento speciale, alla Casa Editrice Fandango Libri di Roma, per aver lodevolmente ripubblicato il romanzo “Una lepre con la faccia di bambina” e il saggio di ecologia “Questo pianeta” di Laura Conti, ben supportata dalla Fondazione Micheletti che ne custodisce e valorizza l’archivio nonché la Biblioteca, rendendo così omaggio ad una scrittrice e divulgatrice di talento, pioniera dell’ambientalismo scientifico e dell’esigenza di una transizione ecologica sin dai tempi del disastro di Seveso.
La letteratura di Laura Conti è a sua immagine e somiglianza: tenacia, carattere, precisione e metodo sono la spina dorsale di una vita coraggiosa e appassionata, raccontata in numerosi libri con pazienza e ostinazione, attraverso un linguaggio semplice, diretto e piacevole.”
Note bio-bibliografiche
Medico, femminista, divulgatrice scientifica, scrittrice: Laura Conti, di cui nel 2021 è ricorso il centenario della nascita, è stata anticipatrice e pioniera dell’ambientalismo italiano, affrontando con decenni di anticipo questioni fondamentali come l’importanza della sostenibilità della produzione industriale, il problema delle monocolture che depauperano i terreni, il conflitto tra diritto alla salute e diritto al lavoro. Ha portato avanti le sue battaglie con una passione bruciante e con spirito militante ed è proprio l’attivismo politico – iniziato durante la Seconda guerra mondiale, da partigiana – il filo rosso della sua esistenza. È stata, a tutti gli effetti, un’intellettuale organica, interessata cioè a cogliere le istanze provenienti dalla società in modo da compiere azioni concrete per il miglioramento della vita collettiva.
Gambero d'oro
Nel contesto della cerimonia finale di premiazione, per iniziativa del Cav. Adriano Zanotto, chef del Ristorante Parco Gambrinus, viene assegnato una tantum – a partire dalla XII Edizione (1994) – il Premio “Gambero d’oro”: un riconoscimento concepito per quelle personalità che si siano particolarmente distinte nel campo dell’enogastronomia e della cultura del cibo, raccogliendo ancora una volta l’eredità di Giuseppe Mazzotti, nella valorizzazione della cucina come parte integrante ed espressione culturale del territorio.
Nel corso degli anni si sono aggiudicati il Premio:
Luigi Veronelli, gastronomo e Giovanni Caniato, archivista e storico (1994)
Luis Sepúlveda, scrittore (1995)
Vincenzo Buonassisi, gastronomo (1996)
Massimo Alberini, giornalista e gastronomo (1996)
Giovanni Nuvoletti, attore e gastronomo (1999)
Giuseppe Dell’Osso, Presidente Accademia Italiana della Cucina (2003)
Carlo Petrini, fondatore e Presidente di Slow Food (2015)