Mazzotti Contemporaneo

L’Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti, su proposta del Past President Roberto De Martin, ha scelto di promuovere il nuovo progetto “Mazzotti Contemporaneo“, mirato a far emergere personalità e soggetti che, in quanto degni eredi spirituali dello stesso Mazzotti, si distinguono per studi, ricerche, scoperte e iniziative a difesa dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico e paesaggistico in ambito nazionale ed internazionale.

Tale progetto ha incontrato la piena condivisione da parte dei rappresentanti del Fondo per l’Ambiente Italiano (F.A.I.), del Touring Club Italiano (T.C.I.) e del Club Alpino Italiano (C.A.I.): tre prestigiosi sodalizi di grande tradizione, che partecipano e collaborano attivamente alla sua promozione e realizzazione.

Convegni e seminari

“Una nuova Primavera per le Ville Venete per un rilancio a settant’anni dalla mostra di Mazzotti (1952-2022)”

Lo scorso 30 settembre l’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, a settant’anni dalla mostra del 1952 realizzata dallo stesso Mazzotti, ha promosso un qualificato ed articolato seminario dedicato alla tutela e alla valorizzazione delle Ville Venete, per ricordare e omaggiare l’impegno profuso dallo scrittore nella salvaguardia di tale straordinario patrimonio culturale, di cui fu considerato il salvatore. A seguito della succitata mostra e del vasto movimento di opinione pubblica che ne conseguì, nel 1958 fu costituito l’Ente Statale “Ville Venete”, poi ridenominato (nel 1979) Istituto Regionale per le Ville Venete.

L’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” ha ritenuto doveroso organizzare questo evento con lo scopo di fare un bilancio sul complesso delle iniziative di salvaguardia fino ad ora avviate e per promuovere idee e proposte capaci di suggerire nuove connessioni, facendo emergere altre potenzialità in modo tale da coniugare cultura e turismo attraverso la valorizzazione di questo patrimonio.

Nel corso dell’evento sono stati consegnati i riconoscimenti “Lampadieri dell’Ambiente” 2022 a tre meritorie esperienze di salvaguardia e valorizzazione.

Al termine del suddetto Seminario è stato inoltre presentato il “Manifesto di Treviso per la salvaguardia e il rilancio delle Ville Venete”, con l’idea di fissare alcuni principi che dovrebbero guidare i comportamenti dell’uomo in azioni concrete per la valorizzazione, la salvaguardia e la tutela delle Ville Venete, patrimonio inestimabile presente in Veneto e in Friuli.

Se condividi i contenuti di questo Manifesto, è possibile sottoscriverlo compilando l’apposito spazio riportato alla fine dello stesso, inviandolo poi all’indirizzo mail: info@premiomazzotti.it.

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“Una nuova Primavera per le Ville Venete per un rilancio a settant’anni dalla mostra di Mazzotti (1952-2022)”

Lo scorso 30 settembre l’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, a settant’anni dalla mostra del 1952 realizzata dallo stesso Mazzotti, ha promosso un qualificato ed articolato seminario dedicato alla tutela e alla valorizzazione delle Ville Venete, per ricordare e omaggiare l’impegno profuso dallo scrittore nella salvaguardia di tale straordinario patrimonio culturale, di cui fu considerato il salvatore. A seguito della succitata mostra e del vasto movimento di opinione pubblica che ne conseguì, nel 1958 fu costituito l’Ente Statale “Ville Venete”, poi ridenominato (nel 1979) Istituto Regionale per le Ville Venete.

L’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” ha ritenuto doveroso organizzare questo evento con lo scopo di fare un bilancio sul complesso delle iniziative di salvaguardia fino ad ora avviate e per promuovere idee e proposte capaci di suggerire nuove connessioni, facendo emergere altre potenzialità in modo tale da coniugare cultura e turismo attraverso la valorizzazione di questo patrimonio.

Nel corso dell’evento sono stati consegnati i riconoscimenti “Lampadieri dell’Ambiente” 2022 a tre meritorie esperienze di salvaguardia e valorizzazione.

Al termine del suddetto Seminario è stato inoltre presentato il “Manifesto di Treviso per la salvaguardia e il rilancio delle Ville Venete”, con l’idea di fissare alcuni principi che dovrebbero guidare i comportamenti dell’uomo in azioni concrete per la valorizzazione, la salvaguardia e la tutela delle Ville Venete, patrimonio inestimabile presente in Veneto e in Friuli.

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Seminario "L'orologio dell'acqua" (2021)

Il 29 ottobre 2021, a Treviso, presso l’Auditorium Sant’Artemio della Provincia trevigiana, si è tenuto il seminario “L’orologio dell’acqua”, incentrato sul valore strategico dell’acqua per la vita dell’uomo e dell’ambiente. All’evento hanno partecipato esperti e ricercatori di chiara fama e di riconosciuta competenza a livello nazionale ed internazionale.

Il seminario è stato articolato in due parti: la prima sessione ha posto l’accento sull’attuale situazione delle risorse idriche nel mondo mentre la seconda era incentrata su una serie di esperienze virtuose, a titolo di esempio, relative alla gestione delle acque dolci.

Gli atti del suddetto seminario sono stati raccolti in un volume pubblicato lo scorso 6 giugno. Il testo si propone di divulgare le tematiche relative all’emergenza idrica, al fine di sensibilizzare la cittadinanza e soprattutto le nuove generazioni riguardo a questo allarmante problema.

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Convegno

Il primo dei grandi incontri del “Mazzotti Contemporaneo” è stato intitolato “Mai più l’ambiente preso in giro”, parafrasando il celebre libro di Giuseppe Mazzotti, in cui lo scrittore denunciava in modo umoristico e canzonatorio, ma in ogni caso incisivo, lo sfruttamento della montagna per via di comportamenti e scelte irrispettosi dell’ambiente e della sua cultura.

Gli atti del convegno, svoltosi ad Asiago nel settembre 2019, sono stati raccolti nel volume “Terra ultima chiamata”, edito da Antiga Edizioni e curato dal giornalista e scrittore Salvatore Giannella.

In esso ritroviamo gli interventi presentati, durante il congresso, dai molti nomi di rilievo nazionale e internazionale che vi hanno partecipato, tra i quali Luca Mercalli, Claudio Smiraglia, Richard Samson Odingo, Paola Favero, Paolo Spigariol, Giovanni Onore e Gianfranco Bologna.

Tema centrale del convegno il mutamento climatico globale (“Global Warming Potential”), la più urgente tra le sfide che oggi l’umanità si trova ad affrontare: studi, ricerche e strategie atte a stimolare il varo di una seria politica climatica, su scala globale e locale, capace di incidere in maniera efficace su sistemi e stili di vita, di elaborare nuovi modelli di sviluppo in grado di assicurare un futuro di prosperità e fare dell’opera di difesa un’opportunità di crescita collettiva.

Significativa la scelta di Asiago quale sede di questa prima edizione del progetto Mazzotti Contemporaneo: un chiaro omaggio a due illustri personaggi – Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi – legati alla città ed al nostro Premio, strenui difensori dell’ambiente e sinceri cantori della natura e del suo rapporto armonioso con l’uomo.

Mario Rigoni Stern è stato insignito del nostro premio “Honoris Causa” nel 2002 ed Ermanno Olmi è stato in più edizioni del premio ospite d’onore; nel 1996, in occasione della XIV edizione, il grande regista (scomparso nel 2018) ricoprì il ruolo di relatore in un convegno sull’artigianato di tradizione, con la proiezione di un suo filmato “Artigiani veneti”.

Ad oggi l’Altopiano di Asiago, duramente colpito dal ciclone Vaia dell’ottobre 2018, è diventato un emblema delle devastazioni a cui siamo esposti a causa del mutamento climatico globale in atto e pertanto sede quantomai appropriata per la sensibilizzazione sul tema.

Ringraziamo sentitamente il Premio “Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi”, che ha offerto piena partecipazione e sostegno all’evento, e l’Amministrazione Comunale di Asiago che ci ha concesso il patrocinio e assicurato piena collaborazione, mettendo a disposizione il Teatro Millepini quale sede della manifestazione.

I "Lampadieri dell'Ambiente"

Personaggi e comunità, rappresentanti di istituzioni pubbliche o private, fondazioni, associazioni e comitati sono gli “arrampicatori solitari” che indicano percorsi innovativi tesi a realizzare una società che tutela e valorizza il proprio patrimonio storico-artistico, paesaggistico e ambientale in una logica di sviluppo sostenibile, come auspicato da Giuseppe Mazzotti.

A loro si vuole assegnare il riconoscimento Mazzotti ContemporaneoI Lampadieri dell’Ambiente”: il premio consiste in una originale scultura stilizzata che rappresenta la tipica figura del Lampadiere che tiene la pertica rivolta all’indietro, appoggiata sulla spalla, con il lume in cima.

In un tempo oscuro per le sorti del pianeta, il Lampadiere vede poco davanti a sé, ma consente ai viaggiatori, che a lui si affidano, di camminare sicuri lungo l’accidentata via della salvezza.

Si rende necessario spostare l’attenzione da ciò che non si deve fare a ciò che va fatto, iniziando a costruire e raccontare luoghi in cui la qualità della vita migliora, l’inquinamento è ridotto da tecnologie confortevoli, il lavoro viene distribuito in modo più equo e le tensioni sociali sono destinate ad attenuarsi.

Si può far pace con l’idea di crescita dandole un senso diverso da quello che le viene generalmente attribuito. Una crescita delle opportunità e dei piaceri con lo sguardo rivolto alla bellezza in tutte le sue espressioni: “un’ecologia del desiderio invece di un’ecologia del dovere”.

Il progetto si articola, di anno in anno, in due parti: la prima dedicata ad un seminario di approfondimento legato alle problematiche ambientali, con i vincitori del riconoscimento Mazzotti ContemporaneoI Lampadieri dell’Ambiente” in qualità di relatori ed, in chiusura, l’assegnazione dei premi; la seconda riservata alla presentazione di iniziative mirate alla ricerca di soluzioni utili per ridurre il più possibile gli squilibri generati dall’azione dell’uomo.

I "Lampadieri" 2023

Il riconoscimento Mazzotti Contemporaneo “I Lampadieri dell’Ambiente”, edizione 2023, è stato assegnato,
con le rispettive motivazioni, a:

“Il Consiglio Direttivo, con il parere unanime della Giuria del “Premio Letterario Gambrinus Mazzotti”, ha deciso di assegnare il Premio “Lampadiere dell’Ambiente 2023”, nell’ambito del Progetto Mazzotti contemporaneo, a Emilio Casalini, scrittore, giornalista e conduttore televisivo.
In quella Silicon Valley della Bellezza che è l’Italia, Emilio Casalini, nato a Padova nel 1969, si muove come un esploratore saggio che individua luoghi capaci di stimolare e agire, persone ammirabili per la loro bravura nel creare nuova bellezza e, con essa, nuova economia nella versione più moderna, condivisa e sostenibile che si possa concepire. Una piccola, grande Italia, spesso sconosciuta, dove la tutela e la valorizzazione generano sviluppo che porta occupazione e quindi nuovi abitanti, fiducia e democrazia.

Casalini e la sua squadra, in viaggio dal 2019 per il programma Generazione Bellezza in onda su RAI3 e visibile su RaiPlay, sono diventati una luminosa bussola per gli italiani che credono nella rigenerazione urbana, nel turismo di comunità, nell’archeologia partecipata, in cittadini orgogliosi della loro identità e che non si fermano a lamentarsi e aspettare, ma decidono con coraggio e creatività di agire per creare nuovi spazi dove vivere bene ed essere felici.
Per Casalini e le sue scoperte di un’Italia che permette aria nuova e rigeneratrice, si adattano le parole che Dino Buzzati dedicò a Bepi Mazzotti: “Basterebbero 100 uomini come lui e il patrimonio artistico e le nostre bellezze naturali non avrebbero più niente da perdere”.
Grazie Emilio, e speriamo di rivederLa presto come autore e conduttore di Generazione Bellezza, con nuove storie e nuovi sogni che lavoro e consapevolezza hanno trasformato in realtà e futuri sostenibili.”

I "Lampadieri" 2022

Il riconoscimento Mazzotti Contemporaneo “I Lampadieri dell’Ambiente”, edizione 2022, è stato assegnato,
con le rispettive motivazioni, a:

Il Premio “Lampadiere per l’ambiente 2022” è stato assegnato al Comune di Caldogno per aver promosso l’impegnativo, esemplare restauro della villa dei Conti di Caldogno. L’articolato complesso è composto della residenza padronale, concordemente riconosciuta opera autografa del Palladio seppur non inserita nei Quattro Libri (completata prima del 1570, data che figura in uno degli affreschi del piano nobile), con retrostante giardino, e da vaste adiacenze seicentesche, comprendenti tra l’altro vistose barchesse e colombaie, in parte opera di Antonio Pizzocaro. Proprietà della famiglia fino al 1867; alla scomparsa di Pier Angelo Caldogno senza eredi diretti la villa passa a sua sorella per venir trasformata nel 1930 in istituto per bambini bisognosi e, nel 1944, essere occupata dai tedeschi.

Nel 1987 il complesso, in pessime condizioni di conservazione, è acquistato dal Comune di Caldogno, che nel 1994 avvia un accurato restauro, completato nel 2016, che tra l’altro ha riportato alla luce, nel seminterrato della residenza padronale, rilevanti preesistenze architettoniche di età medievale sulle quali è sorto l’edificio palladiano, e l’articolato, integrale sistema cinquecentesco di canalizzazioni funzionali all’impiego ad uso domestico dell’acqua nelle cucine, e, quindi, a quello ornamentale nel giardino, dove alimenta una peschiera circolare, una testimonianza unica nel suo genere, che conferma concretamente quanto Palladio spiega nei Quattro Libri a proposito di Villa Barbaro a Maser. La villa, con gli annessi e i vasti spazi a cielo aperto, è diventata il vivace e frequentatissimo centro culturale e sociale della cittadina.

II Premio “Lampadiere per l’ambiente 2022” è stato assegnato all’Associazione per le Ville Venete, presieduta ora da Isabella Collalto, subentrata alla fine del 2019 ad Alberto Passi, quinto Presidente dell’Associazione fondata nel 1979, riservata ai proprietari delle ville. Nei nove anni del suo mandato Passi ha avviato un radicale rinnovamento dell’Associazione, fino ad allora poco attiva, ascoltando e coinvolgendo i soci, realizzando una fruttuosa ricerca di fondi, stabilendo proficui rapporti con le vicine istituzioni pubbliche e con la cittadinanza, in modo da radicare vieppiù le ville al circostante territorio e ai suoi abitanti, incentivando la collaborazione con analoghe istituzioni nazionali ed internazionali e, infine, istituendo un Comitato scientifico capace di rispondere ai vari problemi dei soci.

Isabella Collalto ha portato ancora più avanti la conoscenza, valorizzazione e conservazione di questo incomparabile patrimonio artistico, coinvolgendo un pubblico più vasto ed eterogeneo (oltre alle scuole), affiancando a cicli di conferenze e filmati interviste radio, programmi su televisioni locali, stampa scritta e online e workshop formativi sull’accoglienza in Villa.

Ha rivolto l’attenzione agli aspetti pratici e produttivi delle ville, in primo luogo i paesaggi del vino, divenuti nel frattempo patrimonio UNESCO (ricordiamo il convegno “Ville venete e vino”). Ha organizzato accattivanti iniziative quali “Cavalli in villa”, ed aperto l’Associazione anche a chi una villa non la possiede, con gli “Amici delle ville venete”. Ha creato un gruppo di lavoro sulle questioni tecnico-legali-fiscali, siglato un protocollo con l’Ufficio Scolastico Regionale e IRVV e un protocollo d’intesa con la Veneto Film Commission.

All’Associazione e stato riconosciuto lo status di osservatore in seno all’EHHA (Associazione Dimore Storiche Europee), con sede a Bruxelles.

Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, ha ricevuto in dono la Villa dei Vescovi a Luvigliano, ben nota a studiosi, architetti e storici dell’arte, per la peculiarità della committenza, dell’architettura e della decorazione pittorica.

Subito dopo la donazione sono state realizzate tutte le azioni relative al restauro ed alla tutela. Con il restauro sono iniziati i progetti e la programmazione per le attività che, dopo il restauro, avrebbero fatto conoscere, apprezzare e ammirare la villa ubicata nello splendido paesaggio dei Colli Euganei.

Da allora ad oggi il FAI si è messo al servizio dei cittadini per far conoscere ed amare la villa. Si è fatto carico di un dovere avvertito come risposta di positiva gratitudine per quanto era stato donato, generando il passaggio dal dovere al piacere per ciò che si fa.

Una vita nuova e rigeneratrice, un forte esempio da seguire per tutti noi.

I "Lampadieri" 2021

Il riconoscimento Mazzotti Contemporaneo “I Lampadieri dell’Ambiente”, edizione 2021, è stato assegnato,
con le rispettive motivazioni, a:

Direttore del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua, ha sviluppato progetti e pubblicazioni volti a promuovere la salvaguardia di luoghi e culture dell’acqua a livello locale, nazionale e internazionale per la valorizzazione delle storiche vie idriche navigabili, la tutela degli ecosistemi acquatici, la riqualificazione fluviale, la gestione del rischio idraulico, l’educazione allo sviluppo sostenibile, l’impronta ecologica, la cooperazione decentrata con paesi del Terzo Mondo, il recupero di saperi e conoscenze tradizionali.

Su questi temi ha tenuto attività didattiche nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado realizzando circa 400 laboratori all’anno, così pure sporadiche attività di formazione nelle università.

Ha sviluppato progetti espositivi e allestimenti museali sui temi dell’acqua e della sostenibilità. Ha inoltre ideato e generato App per diffondere nuove pratiche escursionistiche lungo vie d’acqua navigabili.

È responsabile per la gestione di progetti (Project Officer) presso la Commissione Europea, DG Ricerca così pure di analisi, valutazione e monitoraggio di progetti R&S (Ricerca e Sviluppo).

Ha inoltre curato allestimenti museali ed esposizioni temporanee come conservatore museale e curatore indipendente e avviato approcci innovativi e interdisciplinari sui patrimoni culturali tangibili e intangibili”.

Nato a Roma nel 1989, ha conseguito una laurea in ingegneria ambientale presso l’Imperial College di Londra ed un dottorato in idrologia (PhD) presso l’Università di Oxford, dove dal 2016 è honorary research associate.

Dopo esperienze lavorative con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e l’International Water Management Institute in Sri Lanka, attualmente lavora presso la Banca Mondiale dove si occupa di progetti in acque transnazionali e adattamento al cambiamento climatico. Ha lavorato in Sud America, Medio Oriente, Asia meridionale e Africa orientale.

La sua produzione scientifica in materia di acqua e cambiamento climatico è stata riconosciuta con un premio internazionale consegnato dall’ONU nell’Ottobre 2018 (Prince Sultan Bin Abdulaziz International Prize for Water).

Oro Blu. Storie di acqua e cambiamento climatico” è il suo primo libro. Attraverso una narrazione-reportage, “Oro Blu” spiega i problemi della gestione dell’acqua e del cambiamento climatico nel mondo e ci fa scoprire come l’acqua si intrecci all’economia, alla storia, alla cultura e alla vita di ciascuno di noi”.

Accademica, attivista ambientale per formare climate shapers, a partire dall’innovazione nel settore agroalimentare e dal diritto umano all’ambiente sano, è Direttrice del Dipartimento Relazioni Istituzionali e Accordi internazionali del Future Food Institute; presidente Nazionale della Commissione Ambiente e Innovazione della Federazione Italiana per i Diritti Umani; Climate Leader per “The Climate Reality Project” di Al Gore, Premio Nobel per la Pace; coordinatrice nazionale del Patto delle Donne per il Clima e l’Ambiente degli Stati Generali delle Donne.

Accademica presso l’Accademia dei Fisiocritici di Siena, una prestigiosa Accademia di scienziati dal 1691, dirige il Programma “Future Food for Climate Change” del Future Food Institute, realizzato in collaborazione con FAO e Youth Climate Leaders Network.

Nel suo Tedx ha lanciato il messaggio “mangiamo ciò che inquiniamo e inquiniamo mangiando”, portato nel Think Tank di ANGI costituitosi in occasione della visita di Greta Thunberg in Italia.

È anche membro del Comitato di Indirizzo della Cattedra di Marketing e della Cattedra di Scienze Alimentari dell’Università degli Studi di Foggia, membro del Comitato Scientifico dell’Accademia del Panino Italiano, nonché fondatrice e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione USiena Alumni dell’Università degli Studi di Siena.

Laureata in Economia a Siena, ha conseguito un Master in Food Marketing, l’abilitazione da Dottore Commercialista e un Master in Programmazione neuro linguistica”.

I "Lampadieri" 2019

Il riconoscimento Mazzotti Contemporaneo “I Lampadieri dell’Ambiente”, edizione 2019, è stato assegnato,
con le rispettive motivazioni, a:

Meteorologo e divulgatore scientifico, presiede la Società Meteorologica Italiana, associazione fondata nel 1865, dirige la rivista Nimbus e si occupa di ricerca sulla storia del clima e dei ghiacciai delle Alpi. Ha studiato scienze agrarie all’Università di Torino, con indirizzo Uso e difesa dei suoli e agrometeorologia, e ha approfondito la preparazione in climatologia e glaciologia in Francia, tra Grenoble e Chambéry, dove si è laureato in geografia e scienze della montagna. Svolge intensa attività didattica per scuole e università e di informazione come editorialista per La Stampa, dopo vent’anni a “La Repubblica”; scrive anche su Donna Moderna e Gardenia, per un totale di oltre 1300 articoli. Ha condotto più di un migliaio di conferenze e in televisione fa parte dello staff di RAI3 Che tempo che fa e RAI2 TGR Montagne, oltre a collaborare con la Radio Televisione Svizzera Italiana e il Climate Broadcast Network dell’Unione Europea, gruppo di presentatori meteo esperti in comunicazione del rischio climatico e ambientale. E’ componente del comitato scientifico di ASPO Italia, associazione per lo studio del picco del petrolio, e infatti vive in una casa alimentata da energia solare. Tra i suoi libri: “Filosofia delle nuvole” e “Che tempo che farà” per Rizzoli; “Viaggi nel tempo” e “Non c’è più tempo. Come reagire agli allarmi ambientali” che fa per Einaudi e “Prepariamoci. A vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza… e forse più felicità” per Chiarelettere (Premio Selezione Bancarella 2012)”.

Gianfranco Bologna è il Segretario Generale della Fondazione “Aurelio Peccei” – Club di Roma e Direttore Scientifico del WWF Italia. Il Club di Roma sta festeggiando i suoi primi 50 anni di attività: fondato nel 1968 da Aurelio Peccei, voluto e diretto fino alla sua scomparsa da Aurelio Peccei, il Club di Roma ha costituito uno straordinario think-tank planetario che si è sempre interrogato sul nostro futuro, dandoci rapporti di grande rilievo che hanno segnato l’avanzamento della cultura della sostenibilità a livello mondiale, a cominciare dal primo del 1972 “The Limits to Growth” – I limiti della crescita”.

Il GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) festeggia quest’anno i suoi primi 90 anni di attività, iniziata con la pubblicazione della rivista Dolomiti, edita da Nuovi sentieri di Agordo. Il GISM sarà presente con il suo presidente, Dante Colli, ottimo alpinista e brillante scrittore, certamente uno dei maggiori studiosi specialisti della storia dell’alpinismo e della scalata. Ha saputo abbinare queste doti di alpinista e scrittore in alcuni suoi libri dedicati ai “grandi” del passato. Affiancheranno Colli altri scrittori del GISM, autori/autrici di libri recenti sul tema del cambiamento climatico: il glaciologo Claudio Smiraglia, Antonella Fornari (Una storia per un sentiero, ed. da Formiche) e Paola Fàvero, donna di montagna, alpinista e scalatrice, tenente colonnello al comando del Reparto Carabinieri Forestali per la biodiversità di Vittorio Veneto, che svolge con energia, passione e coraggio il ruolo di custode degli ecosistemi e della loro biodiversità. La Fàvero ha seguito in prima persona la recente catastrofe ambientale che ha colpito le foreste venete e nel suo libro “C’era una volta il bosco” (Hoepli) ha alzato una voce controcorrente su quella devastazione”.

Il Borgo di Rolle è un borgo del cuore “FAI”, segnalato per l’impegno del Delegato locale – Enrico De Mori – per il mantenimento della comunità e per l’affermazione del valore culturale del piccolo borgo e della sua attività rurale legata alla produzione del prosecco. Rolle è frazione di Cison di Valmarino che è paese Bandiera Arancione del Touring (il prestigioso riconoscimento del TCI può essere dato solo ai comuni e non alle frazioni). A Rolle, con un intervento dei Luoghi del Cuore e con il coinvolgimento delle imprese agricole locali, è stato recuperato l’antico cultivar. Il recupero delle sementi antichi è un aspetto fondamentale per il tema dell’adattamento e la capacità di resilienza nei cambiamenti climatici. Il caso è certamente emblematico e molto ricco di contenuti ed è insieme un caso di “resistenza” di un piccolo borgo collinare a rischio abbandono, ma soprattutto rispetto al tema della produzione agricola, la capacità di preservare la differenza colturale, le pratiche tradizionali e il paesaggio rurale di interesse culturale (definito dal poeta Andrea Zanzotto “una cartolina spedita dagli Dei”), sempre minacciati dalle grandi produzioni intensive, che tra i tanti problemi sono anche scarsamente resilienti ai cambiamenti climatici”.