Premio Speciale della giuria
"Esplorazione e viaggi"
Tre volte Gerusalemme
Fernando Gentilini

La Nave di Teseo Editore
Presentazione dell’opera
Fernando Gentilini sceglie di raccontare i suoi anni a Gerusalemme facendo parlare tre voci: quella dei luoghi, quella della politica mediorientale e quella dei libri degli altri. Il risultato è un diario atipico e straordinario, dove le tante identità diverse sembrano sfumare e mescolarsi tra loro, in un andirivieni tra passato e presente, tra realtà e finzione letteraria, tra grandi speranze e indicibili sofferenze.
Gerusalemme è una città emblematica: simbolo non solo di un conflitto che ritorna nel tempo, ma anche di un incontro unico tra culture, religioni, idee e stili di vita. L’Oriente si mescola all’Occidente, il sacro al profano, l’antico alla post-modernità. Terra di scontro, divisa in due dalla Linea Verde ma sempre capace di emozionare, Gerusalemme emerge come un luogo di una bellezza quasi scandalosa, spietato e contraddittorio, dove israeliani, palestinesi, ebrei ortodossi, monaci cristiani, soldati, donne e uomini provenienti da ogni parte del mondo, uniti idealmente da un rapporto speciale con la città, vi convivono fianco a fianco senza mai integrarsi davvero gli uni con gli altri.
Motivazione della Giuria
Trasmettere la forma, la storia e la vita di una città è un lavoro che la scrittura affronta spesso ma quasi sempre con risultati inadeguati. Il lavoro compiuto da questo diplomatico italiano durante tre anni recenti, dal 2015 al 2018, cruciali per il processo di pace, arriva con rara profondità d’indagine e chiarezza espositiva, a restituirci non solo l’intensità delle tensioni e dei conflitti che si ripetono nel tempo, ma anche, contemporaneamente, l’energia dell’incontro ravvicinato tra culture, lingue, religioni diverse. La scrittura riesce a far emergere la città in quanto soggetto capace di parlare a israeliani e palestinesi, ebrei ortodossi, monaci e frati delle varie cristianità, viaggiatori e fedeli delle tre religioni monoteistiche, persone provenienti da tutto il mondo. Tutti, quale che sia il punto, topografico o mentale, dal quale sono partiti, vengono coinvolti da un rapporto speciale con il carisma e il pathos di questo luogo.
Note bio-bibliografiche
Diplomatico di professione, Fernando Gentilini ha un’esperienza ventennale in gestione di crisi internazionali, affari europei e multilaterali. È stato direttore del Servizio diplomatico europeo per i Balcani occidentali e la Turchia, rappresentante speciale dell’Unione Europea in Kosovo e inviato della Nato in Afghanistan. Dal 2018 è direttore generale per il Medio Oriente e il Nord Africa del Servizio diplomatico europeo di Bruxelles. Ha pubblicato In Etiopia (1999), Infiniti Balcani (2007, vincitore del Premio Cesare Pavese e del Premio Capalbio) e Libero a Kabul (2011). Collabora con le pagine culturali de La Stampa.