Sezione Finestra sulle Venezie
Gilles Bertrand
Cierre Edizioni

Presentazione dell’opera
Riportato in vita nel 1980 e da allora celebrato nella decina di giorni che precedono la quaresima, il carnevale di Venezia, festa liberatrice, dominata dal piacere e dalla trasgressione, fu a lungo anche strumento politico. Nato alla fine dell’XI secolo, il carnevale divenne nel Quattrocento uno dei momenti chiave di un rituale destinato a celebrare i successi politici ed economici della Serenissima. La sua dimensione celebrativa e festiva non smise in seguito di raffinarsi, tanto che diventò nel XVIII secolo il simbolo per eccellenza dei carnevali urbani, appuntamento imperdibile per i principi e i membri delle élite di tutta Europa. Nel corso del XIX secolo, quando Venezia non regnava più su alcun mare e aveva perduto la propria indipendenza, il carnevale scomparve a poco a poco dalla vita veneziana e dalla coscienza europea. Il suo ritorno nel 1980 realizzò il duplice intento di risuscitare una festa urbana segnata dagli splendori barocchi del XVII secolo associandola ai ricordi di Vivaldi, Pietro Longhi e Goldoni, contemporanei del secolo dei Lumi.
Motivazione della Giuria
“L’autore, basandosi su una diversificata e ricchissima serie di fonti letterarie ed iconografiche, manoscritte e a stampa, italiane e straniere, ripercorre la lunga ed articolata storia del carnevale veneziano (e di altre feste), la cui finalità, costante nel tempo, risulta essere quella di “unire gli abitanti intorno alla celebrazione della potenza della città”. L’origine effettiva pare risalire ai festeggiamenti del Giovedì Grasso del 1162 ma notizie di manifestazioni collettive di giubilo risalgono ancora più indietro nel tempo. Il carnevale, e la festa in genere, acquistano nuove forme e significati nel passaggio dal Comune alla Signoria, governata da un’aristocrazia ereditaria, avviato con la “serrata” del 1297 e culminato con la riconquista della Terraferma nel terzo decennio del ‘500. Il carnevale si sposta nell’area marciana e hanno allora inizio i fastosi ricevimenti in onore di illustri ospiti mentre i luoghi più esclusivi, pubblici e privati, aprono le porte al carnevale, con spettacoli e balli, musiche e danze che incantano i numerosi ospiti stranieri. Ufficialmente, ma non privatamente sospeso con la caduta della Repubblica, il carnevale risorge nel 1980, e in chiusura l’autore traccia un bilancio dei primi quarant’anni.”