Fondatrice e presidente onoraria del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI)
“Fin da bambina amavo passeggiare alla Zelata, una frazione di Bereguardo, dove la mia famiglia aveva una tenuta di 350 ettari coltivata a riso, le Cascine Orsine. Amavo ascoltare a primavera il canto delle rane, passeggiando tra i boschi. Ed ogni anno rimanevo sgomenta: una certa sera, alla fine di maggio, il gracidare delle rane si interrompeva perché i fattori buttavano il diserbante per il riso che uccideva anche queste creature”.
Giulia Maria Mozzoni Crespi, nasce a Merate, in provincia di Lecco il 6 giugno 1923. Erede di una grande e antica famiglia di imprenditori lombarda, sin da giovane dimostra sensibilità e interesse nei confronti delle situazioni di difficoltà: fino al 1960 si occupa dell’Associazione Ape Laboriosa per i bambini delle periferie di Milano; dopo la seconda guerra mondiale opera con la Fondazione Crespi Morbio a Sesto San Giovanni per le famiglie numerose; contemporaneamente e sino al 1970, collabora con l’Opera San Francesco per i poveri dei frati cappuccini di Viale Piave a Milano.
Dal 1960 al 1974 lavora nel Consiglio di Amministrazione del Corriere della Sera, prima come responsabile della linea bilanci e successivamente della gestione editoriale.
Tra 1965 e il 1975 collabora con Italia Nostra come Consigliere della Sezione di Milano, fondando il Settore Giovani Educazione Ambiente, nel cui ambito organizza corsi di aggiornamento per docenti e studenti. Con Italia Nostra, è tra i promotori del progetto italiano di riforestazione urbana Boscoincittà, avviato nel 1974 su un’area abbandonata e che oggi si estende su una superficie totale di 110 ettari nella periferia ovest di Milano. Successivamente passa al Consiglio Nazionale di Italia Nostra e, contemporaneamente, nel Consiglio di Europa Nostra, federazione pan-europea nata per diffondere e conservare il patrimonio culturale del vecchio continente.
Nel 1974, assieme a Renato Bazzoni e Franco Russoli fonda il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano – nato da un’idea di Elena Croce ed ispiratasi al National Trust inglese, attivo dal 1895. È un’esperienza che, nata dall’entusiasmo di pochi con l’intento di contribuire alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale italiano, diviene negli anni una missione appassionante che riporta in vita tante meraviglie nazionali, offrendole all’ammirazione del pubblico. Diffusosi su tutto il territorio nazionale, il FAI promuove innumerevoli interventi di tutela, acquisizioni, collaborazioni con importanti istituzioni internazionali, ma soprattutto mira a far nascere una diversa coscienza nei confronti dell’arte e della natura in un Paese che troppo spesso trascura il proprio patrimonio. Oggi è Presidente Onoraria della Fondazione.
Dal 1974 Giulia Maria Crespi conduce con il figlio l’Azienda Agricola Cascine Orsine, situata nel Parco Naturale del Ticino, a Bereguardo, in provincia di Pavia: qui, introduce l’innovativo metodo dell’agricoltura biodinamica, senza uso di pesticidi, diserbanti e concimi chimici di sintesi. Nel 1978 entra nel Consiglio dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica fondata nel 1947 per promuovere questa pratica agricola rispettosa dell’ambiente contribuire al disinquinamento della terra, favorire il consumo di cibo sano, preservare la preziosa risorsa dell’acqua.
Impegnata da sempre, assieme alle altre Associazioni protezionistiche, per la tutela e la difesa del patrimonio artistico, storico e paesaggistico italiano, rivolge un’attenzione particolare per l’agricoltura in Italia, cercando di promuovere consapevolezza sull’importanza di questo settore poco considerato dai media italiani e da gran parte della popolazione: considera l’agricoltura come una necessità primaria e garante della sicurezza alimentare e allo stesso tempo della salvaguardia di beni pubblici quali ambiente, paesaggio, presidio del territorio, tutela delle risorse naturali (acqua, terra), contesti naturali indispensabili per un turismo culturale di qualità con conseguente ricaduta positiva sull’occupazione.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tutta Italia, tra cui l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine “al merito della Repubblica Italiana” per il notevole impegno civile, sociale e culturale a favore della collettività, e la Laurea honoris causa in Storia dell’Arte dall’Università di Bologna.
MOTIVAZIONE
“Per aver dedicato buona parte della propria vita alla tutela del patrimonio storico-artistico e dell’ambiente, nonché all’agricoltura biodinamica già a partire dagli anni Settanta, in un periodo in cui ancora non ci si interrogava – né tanto meno preoccupava – di questi temi.
Era infatti il 1975 quando la signora Mozzoni Crespi pensò di istituire il Fondo Ambiente Italiano (FAI), sul modello del National Trust inglese, un’organizzazione privata con milioni di iscritti che protegge e restaura dimore e monumenti. Oggi il FAI è arrivato a 80 mila soci e ad una quarantina di beni restaurati, in parte regolarmente aperti al pubblico, risultato di un percorso condotto con intuito, passione e grande determinazione e della capacità di coinvolgere gli italiani, trasferendo la consapevolezza che il patrimonio del nostro Paese appartiene a tutti.
Intuitiva e coraggiosa la signora Mozzoni Crespi lo è stata anche quando, nel 1974, ha deciso di adottare l’agricoltura biodinamica nella propria azienda, Le Cascine Orsine, dedita alla produzione di riso. Oggi la tenuta è diventata simbolo e scuola in Italia di questo metodo di coltivazione profondamente rispettoso della terra e dei suoi equilibri.”