Poeta

Montale ha scritto della sua poesia: “poesia che fa il punto e influenza fortemente, agendo come una droga sull’intelletto giudicante dei lettori”.

Andrea Zanzotto nasce a Pieve di Soligo (TV) il 10 ottobre 1921. Dopo l’infanzia e l’adolescenza sotto il regime fascista, al quale il padre pittore e decoratore si oppose fin dall’inizio, aderisce alla Resistenza veneta dalla fine del 1943 al 1945 Durante la guerra ricoprì occasionali incarichi di insegnamento e nel 1942 si laureò in Lettere all’Università di Padova. Emigrò in Svizzera nel 1946 e vi rimase un anno; tornato in Italia intraprende la carriera di insegnante e insegna in diverse scuole del Veneto.

Sono gli anni in cui realizza la sua prima raccolta di poesie Dietro il paesaggio , pubblicata da Mondadori nel 1951 e per la quale riceve nello stesso anno il prestigioso Premio letterario San Babila. Questo fu anche il periodo in cui il poeta soffrì di una crisi psicologica che lo perseguitò per molti anni.

Nel 1954 fu incoraggiato da Vittorio Sereni a pubblicare Elegia e altri versi . Nonostante fosse in contatto con molti intellettuali conosciuti durante gli anni universitari, Andrea Zanzotto non si trasferì mai a Padova, rinunciando alla carriera universitaria, preferendo la vita sulle colline di Pieve di Soligo. Scrive per importanti riviste letterarie e continua la sua attività di poeta: la Mondadori pubblica raccolte di sue poesie nel 1957 e nel 1962, e nel 1968 un volume presentato a Roma da Pier Paolo Pasolini ea Milano da Franco Fortini; nel 1973 vengono pubblicate anche raccolte e un’antologia intitolata Poesie (1938-1972), a cura di Stefano Agosti. Nel 1959 il poeta sposò Marisa Michieli, conosciuta qualche anno prima, ed ebbe due figli, Giovanni e Fabio.

Nel 1974 la rivista Studi novecenteschi dedica a Zanzotto un numero monografico. La fama crescente delle sue poesie e delle sue traduzioni (Georges Bataille, Michel Leiris, Pierre Francastel e Honoré de Balzac) gli attirò l’amicizia di poeti e critici italiani e lo mise in contatto con intellettuali internazionali (Ernst Bloch, Julien Green, Wolfgang Hildesheimer). Nel 1976 ha pubblicato Filò , seguito da Il galateo in Bosco (1978), Fosfeni (1983) e Idioma (1986): di queste raccolte ha anche composto un adattamento musicale, insieme al compositore Mirco De Stefani (1994-1997).

Ha anche lavorato con Federico Fellini nei suoi film “Casanova” (1976), “La città delle donne” (1980) e “E la nave salpa” (1983).

Nel 1999 (prima edizione, seconda nel 2003) Mondadori dedica uno dei suoi Meridiani all’opera omnia di Andrea Zanzotto, con prefazione di Stefano Agosti.

Nel 2003 il compositore Claudio Ambrosini ha scritto il Trittico da concerto dai Filò di Zanzotto , per quattro voci femminili e pianoforte, che ha debuttato all’Università di Venezia nella primavera del 2004. Nel 2007 l’editore romano Nottetempo ha pubblicato una lunga intervista dal titolo Never-ending rehab from a trauma di cui non si conosce la natura . Nel 2008 l’editore Manni di Lecce riedita Sull’altopiano – Racconti e prose (1942-1954) con alcuni brani inediti della giovinezza del poeta.

Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Viareggio (1979), il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei (1987) e nel 1993 il Premio Europeo Città di Munster. Ha ricevuto l’equivalente di un cavalierato dalla Repubblica Italiana (1996) e una medaglia d’oro per il suo meritorio contributo alla cultura e all’arte (2001).

Andrea Zanzotto è morto il 18 gennaio 2011, una settimana dopo il suo novantesimo compleanno.

MOTIVAZIONE

Il Comitato Direttivo dell’Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti, nell’anno centenario della nascita di Giuseppe Mazzotti, deliberando all’unanimità della Giuria del Premio, assegna l’Honoris Causa ad ANDREA ZANZOTTO, con la seguente motivazione:

“I numerosi riconoscimenti ricevuti e il costante apprezzamento di critica e lettori hanno conferito alla poesia di Andrea Zanzotto un posto di rilievo nella letteratura italiana. La nostra Associazione ha riscontrato che questa particolare qualità artistica è da sempre associata a una grande sensibilità nei confronti del paesaggio, dell’ambiente e del contesto naturale e antropico in cui viviamo. Questi furono i temi e le preoccupazioni comuni che portarono il poeta all’amicizia con Giuseppe e Nerina Mazzotti. Dalle prime composizioni del 1951, inserite nella raccolta ‘Dietro il paesaggio’, quando la modernità non aveva ancora iniziato a erodere il territorio, fino alle sue più recenti opere di poesia e prosa, Andrea Zanzotto affronta costantemente situazioni in cui sono depositate le nostre memorie, i nostri le relazioni sono incoraggiate e la nostra esistenza confortata. Questo sentimento è diventato sempre più doloroso nel corso degli anni, poiché le trasformazioni e le distruzioni hanno devastato l’ambiente e sono state vissute come ferite personali che lo hanno offeso in modo insopportabile. Andrea Zanzotto iniziò quindi una battaglia costante, determinata e strenua per difendere ogni brandello di natura, profilo collinare e panorama minacciato, certo che la sua scelta potesse difendere gli uomini e le donne di oggi e quelli del futuro. È questa testimonianza umana che la nostra Associazione, di cui fanno parte molti coetanei e concittadini di Andrea Zanzotto, intende portare alla ribalta con la solennità di questa Honoris Causa, vista la coerenza e l’onestà della sua produzione letteraria e della sua presenza nella società. Un commosso ringraziamento va al Poeta che ha sempre usato le sue parole per denunciare il rischio di disumanizzazione, alimentando al tempo stesso una speranza di consapevolezza e responsabilità”. mentre le trasformazioni e le distruzioni devastavano l’ambiente e venivano vissute come ferite personali che lo offendevano in modo insopportabile. Andrea Zanzotto iniziò quindi una battaglia costante, determinata e strenua per difendere ogni brandello di natura, profilo collinare e panorama minacciato, certo che la sua scelta potesse difendere gli uomini e le donne di oggi e quelli del futuro. È questa testimonianza umana che la nostra Associazione, di cui fanno parte molti coetanei e concittadini di Andrea Zanzotto, intende portare alla ribalta con la solennità di questa Honoris Causa, vista la coerenza e l’onestà della sua produzione letteraria e della sua presenza nella società. Un commosso ringraziamento va al Poeta che ha sempre usato le sue parole per denunciare il rischio di disumanizzazione, alimentando al tempo stesso una speranza di consapevolezza e responsabilità”. mentre le trasformazioni e le distruzioni devastavano l’ambiente e venivano vissute come ferite personali che lo offendevano in modo insopportabile. Andrea Zanzotto iniziò quindi una battaglia costante, determinata e strenua per difendere ogni brandello di natura, profilo collinare e panorama minacciato, certo che la sua scelta potesse difendere gli uomini e le donne di oggi e quelli del futuro. È questa testimonianza umana che la nostra Associazione, di cui fanno parte molti coetanei e concittadini di Andrea Zanzotto, intende portare alla ribalta con la solennità di questa Honoris Causa, vista la coerenza e l’onestà della sua produzione letteraria e della sua presenza nella società. Un commosso ringraziamento va al Poeta che ha sempre usato le sue parole per denunciare il rischio di disumanizzazione, alimentando al tempo stesso una speranza di consapevolezza e responsabilità”. Andrea Zanzotto iniziò quindi una battaglia costante, determinata e strenua per difendere ogni brandello di natura, profilo collinare e panorama minacciato, certo che la sua scelta potesse difendere gli uomini e le donne di oggi e quelli del futuro. È questa testimonianza umana che la nostra Associazione, di cui fanno parte molti coetanei e concittadini di Andrea Zanzotto, intende portare alla ribalta con la solennità di questa Honoris Causa, vista la coerenza e l’onestà della sua produzione letteraria e della sua presenza nella società. Un commosso ringraziamento va al Poeta che ha sempre usato le sue parole per denunciare il rischio di disumanizzazione, alimentando al tempo stesso una speranza di consapevolezza e responsabilità”. Andrea Zanzotto iniziò quindi una battaglia costante, determinata e strenua per difendere ogni brandello di natura, profilo collinare e panorama minacciato, certo che la sua scelta potesse difendere gli uomini e le donne di oggi e quelli del futuro. È questa testimonianza umana che la nostra Associazione, di cui fanno parte molti coetanei e concittadini di Andrea Zanzotto, intende portare alla ribalta con la solennità di questa Honoris Causa, vista la coerenza e l’onestà della sua produzione letteraria e della sua presenza nella società. Un commosso ringraziamento va al Poeta che ha sempre 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questa Honoris Causa, vista la coerenza e l’onestà della sua produzione letteraria e della sua presenza nella società. Un commosso ringraziamento va al Poeta che ha sempre usato le sue parole per denunciare il rischio di disumanizzazione, alimentando al tempo stesso una speranza di consapevolezza e responsabilità”.