Etnologo, orientalista e alpinista

Nato a Firenze nel 1912 da padre italiano e madre inglese, Fosco Maraini si laurea in Scienze Naturali nel 1937, specializzandosi in Antropologia; subito dopo partì per il Tibet con il famoso orientalista Giuseppe Tucci, che considerava suo mentore. Nel 1938 ottenne una borsa di studio per andare in Giappone come professore assistente all’Università di Hokkaido (Sapporo).

Tre anni dopo, i tumulti provocati dalla seconda guerra mondiale gli impedirono di rientrare in Italia e accettò un posto di lettore italiano all’Università di Kyoto. Rifiutandosi di riconoscere la Repubblica SalC2, dal 1943 al 1945 fu incarcerato come nemico dalle autorità giapponesi e rinchiuso nel campo di concentramento di Tempaku, insieme alla moglie Topazia Alliata e alle sue tre figlie, Dacia, Yuki e Toni: riuscì a rientra in Italia nel 1946. Due anni dopo riparte per il Tibet con il Prof. Tucci. L’incontro con la spiritualità e le tradizioni tibetane gli spalancò le porte dell’Asia, il continente a cui Fosco Maraini dedicò gran parte della sua vita. Alcuni anni dopo scriverà della sua esperienza in quel classico dei libri di viaggio ‘Tibet segreto’, presentato nel 1951, quando l’occupazione da parte delle truppe cinesi stava per essere completata. Il libro,

Nel 1953 Maraini torna in Giappone, dove gira una serie di importanti documentari etnografici, alcuni dei quali purtroppo andati perduti, e raccoglie materiale da utilizzare per la pubblicazione di tre testi fondamentali: Meeting Japan, 1956 (tradotto in cinque lingue ) , L’isola delle Pescatrici , 1969 (tradotto in sei lingue) e l’ultimo, Japan: Patterns of Continuity (1971), monografia illustrata sul Giappone, ristampata innumerevoli volte e tradotta in più lingue. In riconoscimento dei suoi quasi vent’anni nel Paese, il governo giapponese ha assegnato a Fosco Maraini la sua Stella dell’Ordine del Sol Levante e la Japan Foundation gli ha conferito il premio per la diffusione della cultura giapponese all’estero.

Nel 1958 partecipò, come membro dell’Accademia del Club Alpino Italiano (CAAI), alla spedizione italiana al Gascherbrum IV (Karakorum), una straordinaria avventura che raccontò nel suo libro ‘G4, Karakorum’ (1960); l’anno successivo diresse un’altra importante spedizione per conto del CAI, nel Saraghrar, Hindu-Kush, che descrisse in ‘Paropàmiso’.

Negli anni successivi Maraini si divide tra Giappone, Italia e Asia. Ha anche vissuto molti mesi a Gerusalemme, dove ha scritto uno dei libri più belli in assoluto sulla città, ‘Jerusalem, Rock of Ages’, pubblicato da Harcourt Brace New York.

Le sue esperienze e i suoi studi sono raccontati in una miriade di libri di fama internazionale che consacrano un’intera esistenza vissuta e osservata attraverso gli occhi curiosi ed esperti di fotografo, etnologo, poeta, viaggiatore e alpinista.

A quasi quarant’anni dalla prima pubblicazione, nel 1998 ha curato un’edizione aggiornata del suo best seller Il Tibet segreto, edito da Corbaccio. In questa versione rivista, ha inserito le immagini e il testo dell’originale, contestualizzati nella situazione dei nostri giorni, con tutte le implicazioni storiche, sociali e culturali.

Negli ultimi anni, profondamente colpito dalla strage delle Torri Gemelle, ha studiato con passione il rapporto tra Islam e Occidente, ripensando al proprio incontro con la cultura musulmana.

Fosco Maraini morto a Firenze 8 Giugno 2004.

MOTIVAZIONE

“Testimone eccezionale dei nostri tempi, insigne orientalista, etnologo e antropologo, esploratore dotato, alpinista, fotografo, scrittore di fama internazionale, e viaggiatore affascinato negli angoli più remoti della Terra, spirito avventuroso con una forte passione per la scoperta e la conoscenza di luoghi lontani culture lontane, ricche di valenze spirituali da cui ha sapientemente attinto a fondo, traducendo meravigliose evocazioni in splendide opere, caratterizzate da una prosa fresca ed efficace che genera intense emozioni.

Per citarne solo due: ‘Tibet segreto’, (1951), un classico della letteratura di viaggio, tradotto in dodici lingue e riproposto quest’anno da Corbaccio in edizione aggiornata; e ‘Incontro con il Giappone’ (1956), altra opera esemplare che documenta i vent’anni della sua vita trascorsi in quel paese.”