Astronauta

Roberto Vittori è un astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che ha all’attivo oltre 35 giorni nello spazio e che quest’anno festeggia i suoi 20 anni di missioni spaziali.
Nato a Viterbo nel 1964, ha frequentato l’Accademia Aeronautica italiana (1985-89) e ha conseguito il brevetto di pilota militare negli Stati Uniti nel 1986. È stato selezionato nel 1998 come astronauta dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con la European space agency. Nel 2002 ha partecipato alla missione Marco Polo, pilotando nel 2005 la navicella Soyuz TMA-6 nell’ambito della missione Eneide. Tra le sue missioni successive vi è quella, realizzata nel 2011, a bordo dello shuttle Endeavour (STS-134), all’interno della quale ha ricoperto il ruolo di mission specialist.
Vittori ha al suo attivo circa 2000 ore di volo su più di 40 diversi aeromobili.
Ha ottenuto diverse onorificenze, tra queste nel 2002 la Medaglia d’Oro al Valore Aeronautico e la nomina di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, nel 2005 la nomina di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e la Medaglia di lunga navigazione aerea. Nel 2013 ha ottenuto dalla Russia la Medaglia per i contributi alla conquista dello spazio.
MOTIVAZIONE
Il Consiglio Direttivo, con il parere favorevole della Giuria del Premio Gambrinus Mazzotti, conferisce il riconoscimento “Honoris Causa” 2022 all’astronauta italiano Roberto Vittori (Viterbo, 1964).
Tale riconoscimento vuole rendere omaggio alla sua straordinaria carriera “spaziale”, iniziata vent’anni fa, quale astronauta dell’Aeronautica militare e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con l’European Space Agency (ESA).
Una carriera prestigiosa che, prendendo in prestito il titolo della Sua missione che si proponeva di raggiungere la Stazione spaziale internazionale, può configurarlo a giusta ragione come il Marco Polo della coraggiosa squadra italiana degli esploratori del cosmo e anche come pioniere in quelle esplorazioni spaziali che stanno consegnandoci risultati importanti per lo studio dell’origine e dell’evoluzione del nostro sistema solare: queste esplorazioni, è bene ricordarlo, ci consentono di alzare gli occhi al cielo non solo per sognare, ma anche per capire (citiamo le parole di Ernst Stuhlinger, collaboratore scientifico di Wernher von Braun, autore di una famosa lettera a una perplessa suora dello Zambia) “che la nostra Terra è una bellissima e preziosa isola sospesa nel vuoto, e che non c’è altro posto per noi in cui vivere se non il sottile strato di superficie del nostro Pianeta, circondato dal nulla scuro dello spazio”.
Con questo riconoscimento a Roberto Vittori vogliamo condividere l’apprezzamento di quanti, alte cariche dello Stato e istituzioni internazionali in primis, hanno riconosciuto nel suo operato di cosmonauta e ingegnere di bordo in un ambiente naturalmente difficile per l’uomo, quella miscela virtuosa di competenza e alta professionalità, fermezza e tenacia che lo fanno un simbolo ammirabile dell’Italia migliore.