Naturalista e museologo

«Il rispetto per la Natura nasce dalla conoscenza e dall’amore. La mia ‘scala’ di valori riguardo agli animali e alla Natura è questa: conoscenza, amore e rispetto. Io sono, se mi concedete l’espressione, ‘un naturalista religioso’»

Sandro Ruffo nasce a Soave (Verona) nel 1915. Fin da bambino è affascinato dallo studio degli animali, in particolare degli insetti, e nel 1938 si laurea in Scienze Agrarie presso l’Università di Bologna con una tesi sulla biologia dei Coleotteri Crisomelidi.

Richiamato alle armi nel 1939, fu mantenuto all’inizio della guerra e divenne ufficiale di artiglieria. L’armistizio del 1943 lo trova nel sud della Francia, dove viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato nei lager in Polonia e in Germania. Rientrò in patria nell’agosto del 1945 e nello stesso anno gli fu assegnato l’incarico di conservatore zoologo del Museo Civile di Storia Naturale di Verona, di cui fu nominato direttore nel 1964. Il suo compito di ricostruire il museo dalle macerie della guerra fu completato nel 1965, all’apertura dell’area pubblica espositiva, completamente ristrutturata secondo i criteri della moderna museologia naturalistica.

Alterna l’attività museale alla ricerca scientifica su tre filoni principali: la fauna e la zoogeografia italiana; biospeleologia; visione sistemica di due gruppi di animali: Amphipoda e Coleoptera Chrysomelidae.

A partire dal 1950 in Puglia e alle Isole Tremiti, le sue ricerche sono proseguite per oltre vent’anni nei principali gruppi montuosi dell’Appennino, dei Monti Sibillini e delle Madonie in Sicilia. Le notizie sulla fauna appenninica erano ancora scarse e il suo lavoro attirò l’attenzione di zoologi italiani e stranieri.

Ruffo era particolarmente interessato allo studio degli animali che vivono nelle grotte (troglofauna), un ambiente che ospita una serie di specie endemiche particolarmente significative per interpretare l’evoluzione e la storia della fauna. Gli studi sulla fauna sotterranea sono stati estesi alla fauna che vive nelle acque interstiziali del fiume Adige, cioè un gruppo di minuscoli animali che vivono negli interstizi dei sedimenti fluviali. Durante le sue indagini scoprì due ordini di crostacei precedentemente sconosciuti in Italia e nel secondo caso in Europa.

Il suo interesse per la fauna italiana lo ha spinto a riproporre la collana “Fauna d’Italia”, edita da Calderini, di cui ha presieduto il Comitato Scientifico fino al 1991.

Ruffo ha dedicato agli Anfipodi oltre 120 pubblicazioni, riguardanti diverse regioni e ambienti: il Mediterraneo, il Mar Rosso, il Madagascar, le coste atlantiche africane, le acque interne dell’Africa settentrionale e centrale e l’Oceano Antartico. Durante questi studi ha identificato 24 nuovi generi e 130 nuove specie. Nel Mediterraneo ha coordinato l’attività di dieci zoologi italiani e stranieri, con i quali ha realizzato quattro volumi dal titolo B+Gli Anfipodi del MediterraneoB;.

Dagli anni ’70 inizia a prendere in considerazione le problematiche derivanti dal degrado ambientale: partecipa al progetto del CNR “Promozione della Qualità dell’Ambiente”, curando la pubblicazione di 29 manuali in una collana di sua creazione “Guide per il riconoscimento delle specie animali nelle acque interne italiane”. Insieme a Campaioli, Ghetti e Minelli ha realizzato un manuale pratico per il riconoscimento dei macroinvertebrati nelle acque dolci italiane, che ha facilitato l’utilizzo di questi animali nella stesura degli Indici Biotici per la qualità delle acque.

Ruffo, fortemente convinto dell’importanza dei musei scientifici, fu tra i soci fondatori e primo presidente dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici. Alla didattica ha sempre associato l’attività di ricerca, ne sono testimonianza la ristrutturazione del Museo di Verona da struttura ottocentesca a moderna sede espositiva, e le numerose pubblicazioni.

Ha ricoperto numerosi incarichi accademici, è stato membro di commissione della Società Entomologica Italiana e dell’Unione Zoologica Italiana. Membro dell’Accademia dei Lincei, ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte di istituzioni nazionali ed è stato insignito della Laurea ad Honorem in Conoscenza e Gestione del Patrimonio Naturale dall’Università di Bologna.

Sandro Ruffo morto a Verona il 7 Maggio 2010.

MOTIVAZIONE

“Il Comitato Direttivo dell’Associazione, con il consenso unanime della Giuria, ha assegnato il Premio HONORIS CAUSA 1992 a Sandro Ruffo, già Direttore del Museo di Storia Naturale di Verona, studioso, naturalista e museologo di fama internazionale.”