Scalatore e scrittore

Walter Bonatti è nato a Bergamo nel 1930. In gioventù ha praticato l’alpinismo estremo, iniziando le prime ascensioni nelle Prealpi Lombarde. A soli 19 anni decide di scalare le vie più difficili del mondo; da quel momento in poi la sua vita è stata un susseguirsi delle più difficili imprese alpinistiche, spesso sul filo del rasoio dell’incertezza e delle emozioni, a volte raggiunte in modo quasi drammatico.
I suoi trionfi più significativi hanno spostato i limiti oltre ciò che all’epoca era considerato umanamente possibile: la parete est del Grand Capucin (1951); le pareti nord delle Cime di Lavaredo in inverno (1953); un bivacco a oltre 8100 m sul K2 (1954); una salita solitaria del Pilastro del Dru (1955); la traversata con gli sci delle Alpi, dalle Alpi Giulie alle Alpi Marittime (1956); la prima salita del Gasherbrum IVB0 7980 mt. (1958); la parete nord delle Grandes Jorasses in inverno (1963); salita solitaria e diretta della parete nord del Cervino in inverno (1965). Centinaia di altre grandi salite in Europa e nel mondo fanno parte della sua lunga carriera di scalatore classico.
Nel 1965 Bonatti abbandona l’alpinismo estremo per dedicarsi all’esplorazione e all’avventura nelle regioni più impervie del mondo, come inviato del settimanale Epoca. Il suo reportage fotografico gli è valso il premio “Die Goldene Brende” nel 1971 e nel 1973 e il trofeo americano “The Giants of Adventure – 1971” promosso dalla rivista Argosy di New York. È anche autore di numerosi libri di grande successo.
Ha ricevuto numerosi importanti riconoscimenti italiani e internazionali: Medaglia d’Oro al Valor Civile della Repubblica Italiana; la medaglia d’oro del Consiglio d’Europa; Gran Premio dell’Académie des Sports, Parigi; Medaglia d’oro italiana al valor sportivo. Nel 2000 è stato insignito del grado di Ufficiale dell’Ordine della Légion d’Honneur dal Presidente Chirac.
Walter Bonatti morto a Roma nel 2011.
MOTIVAZIONE
Il Comitato Direttivo dell’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” e la Giuria del Premio Letterario GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”, hanno deliberato all’unanimità di assegnare la b ‘Honoris Causa’ a Walter Bonatti, con la seguente motivazione:
“L’ultimo dei grandi alpinisti classici che hanno scalato cime intatte dall’inizio dei tempi. Uno scalatore solitario che ha trascorso lunghi e orribili giorni circondato dal ghiaccio e dal silenzio ululante per scalare montagne così alte e lontane da essere spesso invisibili, nascoste tra le nuvole. La parete est del Grand Capucin, l’Aiguille du Dru, la parete nord del Cervino, le magiche e misteriose vette himalayane del Ghaserbrun IV e gli oltre 8000 metri del K2, dove portava sulle spalle le bombole di ossigeno per la cordata che lo precedeva , che non ha ascoltato i suoi richiami, e la lunga discesa lungo una delle creste di ghiaccio più alte del mondo.
Ha attraversato a piedi il Polo Sud, per non parlare di altri luoghi remoti e inesplorati, rimanendo quel giovane puro e coraggioso imperterrito davanti all’immensa solitudine e alle vette svettanti. A quelle grandi altezze, nei gelidi deserti himalayani, trovò lo spirito del grande poeta himalayano Milarepa, i cui versi sembrano essere stati scritti per il nostro eroe: “Nelle montagne solitarie, tra le pietre, c’è uno strano mercato. Puoi barattare i turbini della vita con una beatitudine sconfinata”. Quello strano mercato lo aspettava nelle alture dove la Bibbia ci dice che Dio è presente, e lo ricompensò.
Tutta la sua vita cristallina e coraggiosa è lì nei suoi libri che ci accompagnano in momenti indimenticabili: grazie Walter, per tutto quello che ci hai dato”.