Ecologista, cacciatore di teste, marketing manager… fu queste e molte altre cose Giuseppe Mazzotti, prima che queste professioni fossero codificate, visse, si potrebbe dire, con 40 anni (e forse anche qualcuno in più) di anticipo: il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, a lui dedicato, quest’anno si è proposto di valorizzare la carica anticipatoria dell’intellettuale trevigiano sviluppando con l’agenzia trevigiana Koiné Comunicazione il progetto video Mazzotti contemporaneo, che è stato presentato ufficialmente allo Spazio Regione Veneto all’Hotel Excelsior al Lido di Venezia sabato 31 agosto, durante la 76^ Mostra internazionale d’arte cinematografica.

Alla presentazione dei primi tre video (che fanno parte di un progetto globale di nove) sono intervenuti il presidente del Premio Roberto De Martin, il giornalista e coordinatore del progetto Mazzotti contemporaneo (in cui rientrano i filmati) Salvatore Giannella, le ideatrici del format video Ilaria Tonetto e Alessandra Gobbo dell’agenzia Koiné Comunicazione; ha coordinato l’incontro la giornalista Elena Filini.

L’obiettivo è quello di riscoprire la capacità di innovare e precorrere i tempi di Mazzotti e i tre filmati proposti sabato 31 agosto puntano i riflettori su altrettanti specifici suoi ambiti di interesse. Con il primo, Mazzotti contemporaneo – L’ecologista si esplora la non comune attenzione di Bepi Mazzotti per l’ambiente e il paesaggio capace di tradursi in azioni concrete e interventi determinanti, il suo essere “ecologista” prima che l’ecologia entrasse nella sensibilità comune. Il secondo, su cui verrà posto l’accento al Lido, è intitolato Mazzotti contemporaneo – Il Robinson delle ville venete, riprendendo la definizione che diede di lui Orio Vergani sul Corriere della Sera: nel dopoguerra Mazzotti intuì che Veneto e Friuli Venezia Giulia possedevano un patrimonio unico e inestimabile, le ville venete, che versava in un profondo degrado; per sensibilizzare l’Italia e il mondo intero organizzò una grande mostra fotografica itinerante che aprì gli occhi all’opinione comune e portò all’istituzione dell’Ente per la salvaguardia delle Ville Venete (oggi evolutosi nell’Istituto Regionale Ville Venete). Il terzo, Mazzotti contemporaneo – Il tracciatore di vie, infine, riguarda la montagna: negli anni Cinquanta gli scalatori affrontavano le alture in una logica di sfida, con l’ambizione di raggiungere la vetta ad ogni costo, ma Mazzotti, che fu un abile alpinista prima e un acuto giornalista di montagna poi, già metteva in guardia esperti e turisti sul fatto che l’ambiente montano andava affrontato con responsabilità e rispetto.